Non ci si poteva fermare nel bel mezzo di un diluvio. Il suolo, gli alberi, i fiori, gli animali, tutti quanti reclamavano la loro porzione d’acqua, dopo interminabili giorni di siccità. Eleint volgeva quasi al termine e questa burrasca condannava l’estate alla fine.
Nonostante la giovanissima età il figlio di Cormanthor pensava spesso a quel momento: pensava alla fine.
La frequentazione degli umani lo aveva reso più sensibile alla caducità del tempo.
Le rughe sul volto di Klaus si facevano più profonde ad ogni stagione, l’incredibile vigore di Ebeadat sarebbe svanito lentamente, lo spirito ribelle di Zeke ben presto sarebbe stato sostituito da una pratica abitudine.
Ai loro occhi, invece, lui sarebbe stato esattamente come adesso, anche dopo trent’anni.