23 Hammer, 1491 DR – Gracklstugh città aperta

Nero, la testa pesante, non riesco a muoverla, sento qualcosa ma non capisco cosa, e poi uno scossone forte e un risveglio improvviso come un tuffo nell’acqua gelata. Vedo i miei compagni che mi guardano dubbiosi…sono svenuto. Osservo i defunti Drow, sono praticamente nudi. Hanno dato precedenza al bottino. Lo avrei fatto anche io.
Ci rimettiamo in viaggio per Gracklstugh, la strada è lunga. Mancano ancora due giorni di viaggio. Ad ogni occasione litighiamo sulla spartizione dei tesori. I miei “compagni” considerano la spada “Dente” come un tesoro trovato insieme, cioè “comune”, cioè da dividere. Non hanno capito. La spada l’ho voluta, bramata, l’ho cercata a discapito della mia vita e della vita degli altri finendo quasi per uccidermi e ucciderli. Loro l’avrebbero lasciata a Delia in cambio di informazioni. E adesso che la spada è vinta tutti sono vincitori? nessuno vuole perdere, nessuno vuole avere torto, tutti vogliono avere ragione. E invece no, Questo è il mio tesoro, quando la stringo la sento, attraverso la pelle, oltre la carne, sanguiniamo insieme, uccidiamo insieme. A volte percepisco i suoi desideri, mi dice cose…cose belle. Ho sognato ad occhi aperti di adempiere al mio dovere, avevo “Dente” stretta nella morsa delle mani, le dita fuse nell’impugnatura e il sangue…il sangue denso ovunque, l’odore, il sapore e il calore. Continua a leggere 23 Hammer, 1491 DR – Gracklstugh città aperta

19 Tarsakh, 1358 DR – La carneficina

“So come on

jump in the fire

So come on

jump in the fire” – Metallica

Come speleologi dell’animo avevamo sondato ancora una volta dentro di noi per trovare la forza di superare l’orrore più nero e soffocante: i Morti Viventi.

Ci eravamo calati in questa distesa di male e putrefazione con le migliori intenzioni. Non soltanto il dovere di scortare alla Valle Nascosta il corteo funebre del compianto Ardin Barbadoro, venerabile guida del clan …. ma soprattutto trovare una soluzione concreta per mettere fine alla guerra tra le razze che popolavano il Sottosuolo dei Picchi del Tuono.

Fin dall’inizio eravamo pronti ad usare la forza bruta anche se, con il passare dei giorni, a causa della particolare conformità di questa area sotterranea, che da una assoluta impraticabilità assumeva via via una forma di ostilità alla quale avevamo fatto la bocca, comprendemmo che (forse) si sarebbe potuto vincere la partita attraverso la sottile arte della diplomazia che poggiava su inevitabili false promesse.

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21 Hammer, 1491 DR – Permalosi questi Drow!

Ci risiamo! Ilok è di nuovo in preda a uno dei suoi momenti di ira irrefrenabile. Il suo obbiettivo questa volta è Delia.
Choronzon prova a fermarlo: “Lei deve vivere!”.
“Deve rinunciare alla spada, oppure morirà!” risponde sbraitando.
Delia sanguina dalle molteplici ferite, ma approfittando del momento tenta la fuga verso l’uscita della tomba.
Ilok non si lascia prendere di sorpresa e si lancia su di lei bloccandola.
Choronzon tenta di fermare la lotta rivolgendosi a lei: “Rinuncia alla spada e sarai salva”.
“Ilok non sta mantenendo i patti” risponde Delia con la flebile voce che riesce a far uscire attraverso il collo strozzato dal grosso braccio verde di Ilok, “dovevamo dividere ilbottino. E non avete ancora visto il resto! Ma non ho scelta, rinuncio alla spada”.

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30 Mirtul, 1358 DR – Il tomo di Dazaen

Fuggiti da Candlekeep, lontano dai pericoli, al chiarore di un fuoco da campo, con ancora nelle orecchie le grida di dolore di Leomorn, lessi a voce alta le seguenti righe ad Aukan, tratte dal manoscritto di Dazaen Val’Istar, l’oracolo:

Ce l’ho fatta, sono finalmente riuscito a tradurre l’antica pergamena. Era scritta in una lingua sconosciuta, antica, potente; ho dovuto ricorrere a tutte le mie conoscenze magiche per decifrarla, ma alla fine sono riuscito nel mio intento e la scoperta che ne è conseguita è incredibilmente allettante e pericolosa: esiste un modo per spodestare Ao! Sono al tempo stesso emozionato ed impaurito.

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29 Mirtul, 1358 DR – Le segrete di Candlekeep

Aukan e Logan si trovavano in cima ad un’alta e ripida scogliera, molti passi sotto di loro le onde si infrangevano sulle rocce e in lontananza il mare si perdeva nell’orizzonte. A Sud si scorgeva Candlekeep, fortezza della conoscenza, al suo interno si trovava la biblioteca più grande di tutta Faerun. Le bianche mura erano alte e spesse e le guardie vigili e pronte a difendere la roccaforte. Giunti ai cancelli i due si identificarono.

“Sono Aukan Pashar, protetto di Thelm Cornoroboante prete di Lathander alla Casa del Mattino di Scardale, e il mio compagno è Logan Greenhood, cacciatore del Cormyr, anch’egli in missione per conto di Thelm. Vorremmo accedere alla biblioteca e con noi portiamo una lettera di credito dal mio Maestro.” disse Aukan mostrando la lettera alle guardie.

Nessuna risposta. Ma dopo un tempo che sembrò un’eternità i cancelli si aprirono e un monaco calvo e dalla faccia consumata dal tempo venne incontro ai due.

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6 Mirtul, 1358 DR – Il cerchio magico e altre visioni

Dazaen il saggio lasciò la città di Tantras presto, quando nessuno poteva accorgersene. Usando i suoi poteri divinatori seppe quando uscire, quando il momento era propizio. Salpò su una delle ultime navi che partirono dal porto, che scappava dal massacro. La sua invisibilità durò dieci giorni e quando qualcuno si accorse della sua presenza fu troppo tardi perché egli era già sceso a terra. Continuò il suo cammino fino alla foresta del Cormanthor alla volta di Anral Tor, il cerchio magico, per interrogare l’antica saggezza.

Arrivato sul luogo il profumo nell’aria non era quello che Dazaen ricordava e in bocca sentiva un amaro gusto di liquerizia. Il cerchio magico era stato violato da qualcosa inducendo un cambiamento impercettibile per chiunque tranne che per l’ultimo Val’Istar.

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1 Mirtul, 1358 DR – La cura

Al cantar degli uccelli mi svegliai, fu poco dopo il primo pasto mattutino che bussarono alla mia porta.

“Tenente Dacien, siete atteso al cospetto di Vangerdahast, capo del Consiglio dei Guerramaghi.”ululò il dragone purpureo.

Dopo tanta attesa finalmente avrei incontrato il Primo Consigliere di re Azoun, mi preparai meticolosamente e mi incamminai con il soldato verso il Palazzo Reale.

Man mano che percorrevo la scalinata che conduceva alla sala centrale la figura di un uomo si palesava dinnanzi, seduto e con lo sguardo rivolto verso di me: Vangerdahast era un anziano, la barba lunga fino il collo e i bianchi capelli perfettamente pettinati, omogenei alle folte basette. Ciò che più di ogni altra cosa risaltava in lui era lo sguardo severo e indagatore, che nulla aveva a che vedere con quello tipicamente bonario di un attempato signore. Incuteva naturalmente timore e rispetto. Continua a leggere 1 Mirtul, 1358 DR – La cura

29 Tarsakh, 1358 DR – Una boccata di fumo

Appena ricevuto la lettera di Aukan mi recai al Cancello della Notte (Nightgate Inn) in cerca di Victor, intenzionato a barattare il contenuto della missiva con qualche aggiornamento dai bassifondi. Quando giunsi alla locanda, però, scoprii che il mio informatore era già partito. “Scomparso da un giorno all’altro” mi disse il proprietario un poco contrariato, “e con una fretta del diavolo, per giunta. Si è perfino dimenticato qui una borsa”. “Buon uomo, ho bisogno di visionarne il contenuto.” gli dissi, “Comprendo che possa apparirle inopportuno, ma si tratta di una faccenda molto importante.” Per rafforzare l’urgenza della richiesta misi sul bancone venti Leoni d’oro. Non so se fu la mia offerta in danaro o il fatto che nell’allungargli le monete scoprissi il tatuaggio dell’ordine degli Inquisitori, o che, in quel grande gioco delle parti, anche l’oste fosse al servizio dell’affiliazione e semplicemente volesse guadagnare un piccolo extra dalla mia visita, ma si rese immediatamente disponibile a collaborare: da dietro il bancone mi allungò una sacca da viaggio. “Buona fortuna, Signore” fu il suo solo commento, volgendo la sua attenzione ad un nuovo gruppo di clienti. Continua a leggere 29 Tarsakh, 1358 DR – Una boccata di fumo

27 Tarsakh, 1358 DR – Faccia a faccia con la morte

I giorni trascorrevano lenti mentre l’imbarcazione sulla quale si trovavano Aukan e Logan seguiva il corso del fiume Chiontar; si trattava di una piccola nave mercantile diretta a Baldur’s Gate il cui capitano li aveva gentilmente ospitati a bordo. Durante il viaggio Logan si era fatto sempre più taciturno e il suo umore ancora più nero se possibile, così il calimshano decise di fare qualcosa per sollevargli il morale.

“Ho chiesto al capitano e la prossima tappa pare sia Scornubel, Città delle Caravone, magari riusciamo a rimediare qualche liquore a noi sconosciuto.” Artorias gli aveva parlato di questo suo debole per gli alcolici.

“Sì.. penso di averne proprio bisogno, questo viaggio mi sta uccidendo.”

Una volta attraccati trovarono facilmente una taverna in cui passare la serata. Le risate degli avventori e l’aria stantia ricordarono al cormyriano da quanto tempo non si prendesse una sbronza come si deve.

“Prendiamo qualcosa di forte.” ordinò Logan al taverniere, un uomo basso e tarchiato. Continua a leggere 27 Tarsakh, 1358 DR – Faccia a faccia con la morte

8 Tarsakh, 1358 DR – La malattia di Dazaen

“Bane o Torm? A chi importa. La magia sta crollando e non perderò certamente tempo in queste sporche strade, dove bande di criminali spargeranno il sangue di poveri umani. Non è cosa che mi riguarda.
Se gli dei sono scesi sulla terra, chi sono i veri dei? Chi protegge questi uomini mortali? Nessuno, appunto. E non è certamente un mio compito doverli proteggere. Non posso sprecare il mio intelletto così. Starà a persone come Artorias o alla discendenza degli Obarskyr difendere gli uomini, nella vana speranza che questo possa salvarci tutti.

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6 Tarsakh, 1358 DR – Sospetti

Nonostante le promesse del maestro Tardalus, ancora non ero stato chiamato a corte per conferire con il saggio Vangerdahast. Mi ero completamente scordato delle lungaggini burocratiche della capitale, di come, in fin dei conti, per ottenere qualcosa fosse meglio pagare o essere agganciati alla giusta famiglia, piuttosto che dimostrare il proprio valore.

Pazienza, Artorias, devi imparare la pazienza. “ diceva il mio maestro, ma nonostante quelle parole rassicuranti la notte mi rigiravo nel letto, come gli infermi colpiti da pesanti febbri traumatiche.

Come potevano essere quei politicanti così ciechi? Tranquilli nei loro talami, persi a vergare parole sui registri regi, dimentichi che il mondo, ignoravano che la civiltà rischiasse un nuovo inverno. O forse no, forse ne erano ben consci e lo desideravano? Continua a leggere 6 Tarsakh, 1358 DR – Sospetti

27 Ches, 1358 DR – Un buon contatto

Un tiepido e nostalgico raggio di sole penetrò tra i vecchi muri di pietra e legno marcio della locanda del Cancello della Notte (Nightgate Inn); quel barlume di chiaro nel cielo grigio fu sufficiente per svegliare l’unico ospite ancora addormentato nella terza camerata. Quell’ospite era Victor Good.

Il ragazzo vi era giunto due giorni prima, quando le piogge e i temporali tormentavano ancora la capitale degli Obarskyr, facendo presagire ai cittadini una fine memorabile anche per quell’inverno. Ma cosa portava il giovane di Scardale nell’elegante Suzail?

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24 Ches, 1358 DR – Il ritorno di un vero paladino

“Non è finto il destrier, ma naturale,
ch’una giumenta generò d’un Grifo:
simile al padre avea la piuma e l’ale,
li piedi anteriori, il capo e il grifo;
in tutte l’altre membra parea quale
era la madre, e chiamasi ippogrifo;
che nei monti Rifei vengon, ma rari,
molto di là dagli aghiacciati mari.
Quivi per forza lo tirò d’incanto;
e poi che l’ebbe, ad altro non attese,
e con studio e fatica operò tanto,
ch’a sella e briglia il cavalcò in un mese:
così ch’in terra e in aria e in ogni canto
lo facea volteggiar senza contese.
Non finzion d’incanto, come il resto,
ma vero e natural si vedea questo.” – Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (Tomo Primo)

Interminabili giorni di viaggio passai a cavallo di Iuel Karahd, così chiamai l’ippogrifo che mi permise di fuggire da quell’inferno che era diventata Tantras. Conoscevo bene l’Elfico, pensai quindi che nessun nome fosse più giusto e coerente di “Colui che salva” per la mia fortuita cavalcatura.
Splendenti albe e spumeggianti tramonti ammirai nel cielo, tredici giorni di viaggio non sono pochi, ma nonostante la stanchezza e le poche risorse mantenni sempre la mente fissa verso il mio obiettivo.

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17 Tarsakh, 1358 DR – Decisioni affrettate

Imong riapparve dal nulla.

– Scusate! – disse, notando gli sguardi allarmati del suoi compagni.

– Per la barba di Moradin, da dove sbuchi fuori? – chiese Dirnal.

– Già, ultimamente compari e scompari a piacimento. – puntualizzò Halfgrimur.

Lo gnomo si limitò a far spallucce: – Uno stregone non è mai in ritardo, amici miei. Né in anticipo. Arriva precisamente quando intende farlo.

– E tu saresti uno stregone? Per Berronar, se ne sentono di stupidaggini ultimamente! Somigli di più ad un ammaestratore di babbuini nani, che mendica un applauso quando riesce a fargli coprire i loro sederi pelosi. Ah, ah, ah!

– Bella metafora, complimenti! Almeno speriamo che il viaggetto del nostro amico gnomo sia valso una cesta piena di buone notizie… – fu il pragmatico commento di Zeke: la spedizione aveva preso una brutta piega e la situazione si complicava di ora in ora, con scoperte ed incontri che l’aggettivo bizzarro non era adeguato a descrivere. Continua a leggere 17 Tarsakh, 1358 DR – Decisioni affrettate

16 Ches, 1358 DR – Toccata e fuga a Scardale

Le stelle brillavano e la Luna illuminava la costa mentre trascinavano tra le onde la piccola imbarcazione a riva, su di una spiaggia a poche miglia da Scardale. Invece di dirigersi al porto, si erano lasciati trascinare dalla corrente: la battaglia e la fuga da Tantras li avevano privati di ogni forza.

D’un tratto udirono un fischio. Alzarono la testa e riconobbero Artorias, la figura dell’ippogrifo si stagliava distintamente nel cielo notturno. Il paladino, che li aveva vegliati dall’alto, si preparava a proseguire verso Suzail, accompagnato dal suo scudiero. Si salutarono da lontano con un prolungato, lento, cenno di braccia, quasi volessero comunicare di essere ancora vivi. L’accordo era di ritrovarsi a Waterdeep, ma nemmeno gli dei avrebbero più potuto benedire quel loro intento. L’ippogrifo disegnò un ultimo ampio cerchio sopra le loro teste, quindi virò verso ovest. Aukan e Logan, mentre osservavano le grandi ali allontanarsi all’orizzonte, compresero per la prima volta di essere soli.

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