23 Marphenot, 1356 DR – Se guardi dentro l’abisso, l’abisso guarda dentro di te

Era circa mezzodì quando lo gnomo che ho imparato ad apprezzare con il nome di Imong e la misteriosa ragazza che risponde al nome di Alusair fecero ritorno all’accampamento, a cavalcioni di cavalcature che avevano visto giorni migliori, e pure in numero insufficiente per coprire le esigenze di tutti.

Imong smontò agilmente dal suo cavallo e gettó il sacco con le provviste su un lato del bivacco, mentre Alusair sedette, a misurata distanza, a fianco a me.

“Tutto bene Klaus? Avete avuto problemi?”… Il mio sguardo umido indulgeva sulle sue forme, indegno di essere protratto oltre, mentre Dirnal il nano, tossiva sottovoce imprecazioni indirizzate al suo assente dio Clangeddin Barbargento, riverso bocconi in un mare di sudori freddi.  Continua a leggere 23 Marphenot, 1356 DR – Se guardi dentro l’abisso, l’abisso guarda dentro di te

19 Marphenot, 1356 DR – Vizi e virtù d’avventuriero

“Daggerdale, se c’è un posto triste nelle Valli è proprio questo” blaterava tra sé Imong, “taverne di basso rango, prezzi cari e nessuna… “ fece una pausa.

“Nessuna?” chiese Alusair, che camminava al suo fianco

“… nessuna voglia di lavorare” completò il pensiero lo gnomo. Fosse stato in compagnia di Dirnal, il pensiero si sarebbe compiuto con “nessuna casa di tolleranza”, ma non era il caso di confessare alla ragazzina come avesse investito, per così dire, un patrimonio di 150.000 monete d’oro tra bordelli e opifici in poche decine d’anni. “Del resto la vita è una solamente, e sufficientemente complicata di suo; qualche distrazione è doverosa per mantenere il buon umore”, si giustificò mentalmente. Adesso, poi, era divenuto la balia non solo del corpulento emissario di Clangeddin, ma anche di due elfi dall’aspetto malaticcio e di una caricatura di cavaliere, ansimante in un’armatura che lo fasciava come un corsetto per nobildonne. “Garl Glittergold deve amarmi assai poco per causarmi tutte queste tribolazioni” pensò.

Alusair aveva insistito per accompagnarlo. Necessitava di un bagno caldo, questa era la sua principale motivazione per la sgambata. Lo gnomo aveva imparato a non contraddire le femmine, specie quando non ne capiva i ragionamenti. Continua a leggere 19 Marphenot, 1356 DR – Vizi e virtù d’avventuriero

10 Marphenot, 1356 DR – La maledizione di Hsssthak

Risalirono dalle profondità del grande deserto di Anauroch assieme agli uomini lucertola, che li avevano sorpresi nella camera dei tesori di Hsssthak (ndt. pronuncia Eeesss-TAK). Le ferite, fisiche e psicologiche, accumulate nell’esplorazione della tomba imponevano ai Cercatori la necessità di trovare un accordo con Fhasskwat, lo sciamano che pretendeva la restituzione delle pergamene da loro rinvenute, facendole risalire ai suoi avi.

Imong chiese di controllare meglio i forzieri. Quando finì di contare le monete e stimare i gioielli se n’erano andate diverse ore. Riteneva l’offerta di Fhasskwat accettabile, specie in considerazione delle condizioni attuali del suo gruppo; gli uomini lucertola erano in numero superiore, Dazaen li sospettava capaci di manipolare la Trama e si accompagnavano inoltre ad un paio di guerrieri di stazza imponente, simili a sauri nelle fattezze seppur umanoidi. Doveva guadagnare tempo, pensava infatti che non sarebbe stato facile convincere il cavaliere di Helm e, meno che mai, il nano menagramo a cedere parte del bottino. Continua a leggere 10 Marphenot, 1356 DR – La maledizione di Hsssthak