Era circa mezzodì quando lo gnomo che ho imparato ad apprezzare con il nome di Imong e la misteriosa ragazza che risponde al nome di Alusair fecero ritorno all’accampamento, a cavalcioni di cavalcature che avevano visto giorni migliori, e pure in numero insufficiente per coprire le esigenze di tutti.
Imong smontò agilmente dal suo cavallo e gettó il sacco con le provviste su un lato del bivacco, mentre Alusair sedette, a misurata distanza, a fianco a me.
“Tutto bene Klaus? Avete avuto problemi?”… Il mio sguardo umido indulgeva sulle sue forme, indegno di essere protratto oltre, mentre Dirnal il nano, tossiva sottovoce imprecazioni indirizzate al suo assente dio Clangeddin Barbargento, riverso bocconi in un mare di sudori freddi. Continua a leggere 23 Marphenot, 1356 DR – Se guardi dentro l’abisso, l’abisso guarda dentro di te