Archivi categoria: B – Storie di famiglia

Halfgrimur ripercorre le orme del suo nome.

2 Flamerule, 1356 DR – Piume d’argento

La scelta ha un valore solo se è fatta consapevolmente. Altrimenti non è possibile chiamarla tale.
Scegliere significa il più delle volte assumersi un rischio. E quando si rischia si concede agli Dei il completo controllo del nostro essere.
Qualcuno potrebbe obiettare che non si possa accostare la vita di un Tel’Quessir al concetto di scelta, almeno così come è comunemente inteso dagli Umani. Questi ultimi sono obbligati a scegliere fin da piccoli: sono condannati a prendere decisioni rapide in quanto la loro vita mortale termina, in media, quando un Tel’Quessir smette di essere bambino e inizia il suo percorso verso la maggiore età.
Per essi scegliere diventa l’unico modo di sopravvivere.
La percezione del tempo invece è completamente differente per noi. Non avvertiamo l’urgenza della Morte. Siamo nati dal sangue di Corellon Larethian, dalle lacrime della Luna e dalla nuda terra. Quando un elfo avverte il peso dei secoli sulle sue spalle, si mette in viaggio – l’ultimo – verso Arvanaith, il luogo dove non esiste nient’altro che bellezza e pace. Ma non si può considerare una scelta. È l’inevitabile percorso che la Natura impone a noi tutti, è il susseguirsi delle stagioni, è l’abbassarsi e l’alzarsi delle maree, è il viaggio degli uccelli migratori. È tutto ordinato e immutabile. E anche l’eccezione è essa stessa parte del piano degli Dei.

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29 Kythorn, 1356 DR – Incontro ad Ordulin

Arrivai ad Ordulin sei giorni dopo, non senza difficoltà. Le strade brulicavano delle milizie di Scardale. Fu invece abbastanza semplice trovare la locanda.

Entrai, evitando gli sguardi degli avventori seduti al bancone che fortunatamente erano impegnati in una accesa discussione sui dazi doganali imposti dal Cormyr.
Colui che dovevo incontrare era in fondo alla sala. Era un uomo trasandato, vicino alla mezza età, più alto della media, calvo con la barba incolta e gli occhi stanchi. Indossava una ampia tunica bianca fermata alla vita da una splendida cintura d’arme. Al centro un guanto d’arme con il palmo aperto e un occhio blu spalancato nel mezzo che gli conferiva un aspetto austero. Sotto alla tunica portava una pesante corazza. Alla destra, sulla panca dove era seduto, era appoggiato uno scudo di medie dimensioni sul quale era stilizzato il profilo di una testa di drago nero. 

24 Kythorn, 1356 DR – Presso la Corte Elfica (Elven Court)

Passati alcuni giorni sereni a Highmoon, mi separai da Meena. Le dissi che lei sapeva cosa fare, anche nel caso le cose non fossero andate secondo i piani. La abbracciai forte.

Ad un tratto la Compagnia formatasi alla locanda “Luna Crescente” mi apparve soltanto uno dei tanti ricordi che fluttuavano senza sosta nella mente di un Tel’Quessir.

Sciolti i fardelli e i legami, lasciata Highmoon nella speranza di poterla ritrovare ancora “libera” al mio ritorno, decidetti che fosse ora di dedicarsi a questioni strettamente personali. Solcare gli antichi sentieri di Cormanthor in solitaria fu una benedizione per il mio spirito. Mi sentivo al sicuro nonostante la foresta fosse minacciata dall’esterno.

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18 Kythorn, 1356 DR – Da Ordulin ad Highmoon

Il 15 Kithorn Gyventhar era a Ordulin sotto la custodia di Meena e mia. Calcolai altri tre giorni di cammino per raggiungere Highmoon. Non era necessario conoscere la lingua di Chondath, che comunque ero in grado di comprendere, per rendersi conto che la stirpe alla quale appartengo rappresentasse qui, nella capitale dello stato di Sembia, il nemico da odiare. L’antico decreto che impediva agli elfi, e sospettavo che l’ingiunzione si sarebbe estesa ben presto anche ai mezzelfi, di risiedervi campeggiava ancora all’ingresso della città. Avrebbe potuto non essere più valido ma era più prudente non farsi riconoscere.

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13 Kythorn, 1356 DR – A Ponte Piumanera (Blackfeather’s Bridge)

Il mattino seguente, la situazione non migliorò affatto. Infatti si potevano scorgere un gran numero di sagome scure sui monti a nord ovest di Shadowdale. L’inizio di un conflitto? Molte domande senza risposta si affastellavano nella mia testa ma era nostro compito procedere oltre.
Dopo due giorni, il 10 Kythorn, raggiungemmo la Pietra Eretta ovvero la più antica testimonianza di pace tra noi Tel’Quessir, legittimi abitanti di Cormanthyr, e gli Umani che si erano insediati nelle zone circostanti, oggi note come Valli. Ma i tempi stavano cambiando: le fiamme avrebbero distrutto in poco tempo la lungimiranza politica del Coronal Eltargrim?

8 Kythorn, 1356 DR – Da Shadowdale ad Ashabenford

Poco dopo la separazione da Zeke, ricordo Arpino che ci disse: “Potremmo proseguire fino a sud e prendere la Moonsea Ride fino alla città di Ashabenford. Che ne dite?”. 
Avrei potuto seguire il consiglio del nano ma scelsi di non attirare l’attenzione degli uomini di Dagger Falls dal momento che avrebbero potuto essere ancora sulle nostre tracce.
Così, al 18 Mirtul, ciinoltrammo attraverso l’intricato tratto di foresta che iniziava a sud di Shadowdale e si scioglieva, insieme al fiume Ashaba, nella valle di Mistle. Io e Meena avremmo poi accompagnato Arpino, Paula e Kloi fino al ponte della Piuma Nera, a Featherdale, e poi da lì, una volta congedati i nostri compagni, avremmo raggiunto finalmente Highmoon.

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