Corro senza sosta, ho visto…non lo so. Voglio solo andare via da quella cosa alta quanto una montagna con troppe teste, troppi tentacoli, troppi denti, peli, occhi, muscoli…tutto troppo. Cosa faccio qui? Come ci sono finito? Nulla. Non ricordo nulla quindi corro. Via di qui si vive, indietro di muore, è tutto ciò che so e mi basta. Mi giro, vedo piccoli esseri che mi inseguono, saranno i servetti della mostruosità. Loro sì che posso affrontarli. Corro fino a far bruciare i polmoni, poi decido di rintanarmi in una rientranza nella roccia, mi nascondo nel buio per un agguato. Con mia sorpresa due dei miei inseguitori mi vedono ma mi ignorano e continuano la loro fuga. Altri mi raggiungono ma non per aggredirmi, anzi. Dicono di conoscermi, fingono. Sarà meglio ucciderli; potrebbero stregarmi. Si presentano, danno delle spiegazioni incomprensibili ma plausibili…ed io…non ricordo. Mi sforzo ma non so chi, dove, cosa o perché. Allora forse è meglio aspettare prima di metter mano alle armi, li risparmio, per ora. “Brakkolin”, dice di chiamarsi un nano più largo che alto. L’altro si presenta con il nome di “Choronzon” con a seguito il suo fedele servitore un Imp piccolo, magro, cornuto e alato. Questo lo uccido! È evidentemente un stregone oscuro, deve essere colpa sua. E se non è colpa sua pazienza, sempre meglio uno di quelli in meno sulla terra. Mi trattengono spiegandomi che la mia memoria tornerà e che la colpa è della montagna pelosa dalle troppe teste. Non so se ci credo.
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