Archivi categoria: D – Losche conversazioni

La chiesa di Tyr non è forse così limpida come pare, è lo stesso per l’animo di Kloi?

20 Flamerule, 1356 DR – Kloi, Capitano di Tyr

Ho evitato di scrivere, ho riletto le mie parole e mi sono convinto che stavo piombando pericolosamente nei miei pensieri, nel profondo, lasciandomi la luce alle spalle. Ho messo in pausa i miei giudizi aspettando questo giorno. Sono stato accolto calorosamente da Lord Deren che ha attentamente ascoltato il mio racconto. Non mi sono aperto con lui sui miei dubbi, ho fatto alcune delle domande che mi frullano nella mente. 

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9 Flamerule, 1356 DR – Il tempo che passa

La mano buona di Tyr ci ha accompagnato. Si è alzato il vento spingendoci desiderosi verso la riva, finalmente rivediamo Yahunn in lontananza. Diversi membri dell’equipaggio mi hanno donato quel poco che avevano per ringraziarmi dell’aiuto. Ho unito, in un lunga spirale che ho legato al braccio sinistro, i ciondoli, bracciali, piccoli oggetti lavorati in legno durante le lunghe notti in mare..ne farò tesoro portandoli con me perché la vita di tutti noi è congiunta. Mi hanno aiutato a non pensare alla confusione che però rimane fissa nella mia mente. 

8 Flamerule, 1356 DR – Sul fiume Lis

Le parole scorsero fluenti durante il nostro incontro ma scivolarono via dalla mente come la sabbia di Yahunn tra le mie mani. Pensai di essere stato soggiogato da una sorta di maleficio, i miei ricordi sono vaghi. Consegnai la lettera all’Alto Usurpatore che mi chiese di seguirlo attraverso un lungo corridoio oscuro dove zone di nerissima ombra s’intervallavano dopo pochi passi a zone d’intensa luce proveniente da lucernai posti a circa una decina di metri sul soffitto in pietra. Ricordo la sua mano sulla mia spalla, gli occhi neri stretti, profondi fissi nei miei il suo sorriso intervallato da luce ed ombra percorrendo il corridoio. Man mano che camminavamo l’ombra che colpiva il suo viso spigoloso, quasi flettendosi, si muoveva deformandosi, come una pozione alchemica vortica in una soluzione di elementi che si attraggono e mi sembrò che in fine venisse come assorbita trovando ristoro nella pallida pelle prima di cedere spazio alla luce…e poi ombra…e poi ancora luce. Non so quanto di questi miei ricordi possano essere realtà e quanto suggestione del momento o anche illusione. Sentivo avvolgermi dal suo mantello strisciante quando arrivammo alla fine del corridoio dove era posta, in corrispondenza dell’ultimo lucernaio, una teca di vetro. All’interno del contenitore erano custodite delle reliquie riportanti il simbolo della mano di Tyr.

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7 Flamerule, 1356 DR – L’Alto Usurpatore di Mulmaster

Nuovamente in viaggio, siamo sul fiume Lis placidamente accompagnati dalle sue rive puntando verso il mare di casa. Sarebbe bello se per la vita, come su questa barca che scivola sul fiume, ci fosse qualcuno per noi ad accompagnarci. Qualcuno capace di afferrarci per mano e di trovare quel fiume immaginario o inventarlo magari e trasportarci nella sua corrente posandoci con leggerezza alla meta. Invece il mio viaggio mi ha fatto scoprire un senso di solitudine e una sensazione di abbandono in un groviglio di cunicoli oscuri dove tutto si intreccia e la trama diventa indistricabile. Tutto è nero. Tutto è bianco… e nulla lo è davvero. Non è che la vita vada come tu te la immagini, non è come questa nave sul fiume, fa la sua strada, la vita, ma poi ci sono certi incroci in cui sembra che tutto sia stato posto esattamente in quel modo affinché tu fossi lì in quel momento e a questo perverso gioco hai partecipato anche tu con le tue decisioni e le tue azioni. Sono uno sbiadito filo della matassa, forse sono un filo bianco o forse un filo nero ma sono indistinguibile da tutto il resto.  

4 Flamerule, 1356 DR – L’ala ortodossa di Bane

Dopo un inizio stentato il vento è stato nostro compagno. Grazie al vento abbiamo quasi sorvolato le acque del fiume Lis entrando un paio di giorni or sono nel Mare della Luna, puntando dritti a Mulmaster.
Arrivati in porto una compagine di sei accoliti con un messaggero ci aspettavano per accoglierci e scortarci fino al tempio di Bane; su fino all’Altare dell’Oscuro Signore. Mi sarei aspettato di conoscere il mio interlocutore la sera del mio arrivo ma l’udienza non è stata imminente. Adesso sono qui in una camera del tempio. Non saprei dire se sono ospite o prigioniero, evito accuratamente di pormi la domanda. 

30 Kythorn, 1356 DR – Odori e dolori di Calaunt

La puzza è insopportabile. Detesto il tanfo e il marciume delle concerie di Calaunt. Solo dei goblin dovrebbero vivere in questa putrefazione eppure un’intera città vive in questa oleosa e mefitica economia creata dalla centinaia di concerie che accolgono ostili i viaggiatori. La mia opposizione totalmente vana, Il capitano non ha sentito ragioni, la nave andava rifornita, dovevamo fermarci. Ho passato un giorno intero lamentandomi di questa città, della puzza e chiedendo di fuggire via. Sono quasi venuto alle mani con il secondo in comando. Non hanno voluto riprendere il mare per le condizioni del vento: quasi assente.

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25 Kythorn, 1356 DR – Atto di fede

Non capisco ma mi fido della mano che mi ha guidato per tanti anni. Proverò durante il viaggio a capire, comprendere e chissà condividere questa scelta del Gran Maestro. Intanto Paula, dopo la sua grande perdita a Dagger Falls, passa il tempo a meditare, studiare e concentrarsi con l’avidità e la tenacia di chi rincorre la sua preda non spinta dal divertimento della caccia ma supportata da qualcosa di più profondo e convincente: la fame. Considerando il suo sacrificio per il gruppo mi sono sentito in dovere di sdebitarmi regalandole il libro d’incantesimi che trovammo nel tempio sotterraneo di Colderan Morn.

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22 Kythorn, 1356 DR – Un nuovo viaggio all’orizzonte

Una settimana felice è volata, non sono sicuro di esser pronto a congedarmi da Paula; è stata la mia giuda e rappresenta l’ultimo legame con il gruppo con cui ho vissuto momenti profondi. Nella mia mente la nostra storia comune non si è ancora conclusa, ma adesso ho un’altra incombenza che mi aspetta. Rimanderò questi malinconici pensieri per qualche giorno. Paula mi accompagnerà per un breve tratto del mio prossimo viaggio. Lord Deren ha pazientemente ascoltato i miei racconti assecondando la mia sete di condividere con lui la mia conoscenza sui venti di guerra che soffiano da Est; mi ha convocato per affidarmi una missiva recante il suo sigillo. Il suo sguardo è serio e quasi preoccupato.

14 Kythorn, 1356 DR – Sulle colline di Dun

Casa mia. Zeke, Meena, Halfie e il buon Arpino sono ormai alle spalle..il commiato è stato rapido, quasi indolore perché la strada davanti a me mi chiamava. 
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