Archivi categoria: D – Il Re Amaro della Corte Briaca (solo)

3 Ches, 1361 DR – A twisted family

Mi voltai di scatto per vedere se il mindflayer ci avesse seguito.

Era lì, immobile, incombente. Cosa dovevo fare? Difendere una bambina che pareva essersela cavata a lungo anche senza di me, pareva grottesco.

“Non ti devi preoccupare di lui, padre, lui mi insegna, ma mamma dice che non bastano le arti oscure, che qualcuno deve insegnarmi anche le arti della guerra. Vieni.”

Nora Agatha Amcathra Bumblerose, la figlia che avevo concepito con Rose, Lady Rowanmantle di Shadowdale, mi prese per la mano, indifferente al fatto che fosse sporca di sangue e mi condusse per i corridoi e le scale di quella che pareva essere una torre.

Gli altri membri della compagni seguirono increduli i nostri passi, mantenendosi alla debita distanza.

“Ho già mandato un messaggero ad annunciare il tuo arrivo. Tranne alla mamma, per lei deve essere una sorpresa. Ovviamente sai dove ci troviamo, vero?”

“Nella torre di Ashaba?” azzardai. Continua a leggere 3 Ches, 1361 DR – A twisted family

10 Ukthar, 1359 DR – Il risveglio di Stirge

“Un lavoro eccellente, mastro gnomo! Ma come funziona?” chiesi più perplesso che meravigliato.

“Come funziona, ma è semplice!” rispose allegro lo gnomo iniziando una tediosa lezione di ingegneria arcana, nei confronti del quale le dinamiche femminili sono rapporti di causa-effetto di logica elementare.

Quella fogna fetida e labirintica, cimitero di morti e dimora di non morti ora aveva anche assunto l’aspetto di una discarica. Mirabili congegni erano dissimulati in mezzo a rottami e macerie, attraverso l’uso di diverse pergamene lo gnomo doveva aver aggiunto glifi e trappole magiche a trappole meccaniche, molte delle quali però non proteggevano l’entrata, ma l’accesso alle stanze che proseguivano a ovest, verso le quali Dorvak ci aveva sconsigliato. Pareva infatti che laggiù vi fosse un altro accesso al sottomondo: un pozzo mortale da cui non era possibile né scendere, né risalire.

“Quando si vuole nascondere qualcosa, l’importante è rendere molto difficile il ritrovamento della cosa sbagliata,” concluse lo gnomo, ammirando soddisfatto il proprio lavoro.

“Un’ultima cosa, capitano. C’è una cosa da cui non si separerebbe mai?” Continua a leggere 10 Ukthar, 1359 DR – Il risveglio di Stirge

1 Marphenot, 1359 DR – Nelle fogne di Zhentil Keep

Due forti colpi i riecheggiarono per la sala. Qualcuno, utilizzando i battacchi in bronzo che avevo fatto fondere con il simbolo del drago, richiamava la mia attenzione. Mi sovvenni che mi attendeva una visita sgradita.

Era passato un anno da che ero tornato nel sottomondo e la Città dei Ghoul era stata ricostruita con il nome di Undermilk. L’opera era stata condotta dai nani, con qualche suggerimento da parte degli svirfneblin che l’avevano ampliata fino al lago sotterraneo, dove vi avevano costruito un porto fortificato e un vero e proprio labirinto sotterraneo per le dimore dei kuo-toa. Il Cormyr aveva continuato a inviare attrezzatura in modo discreto e in nessun caso si era intromesso nelle nostre faccende.

Jarthoon si era fatto vivo con sufficiente frequenza commissionandomi diverse missioni. Consegnammo messaggi, accompagnammo trasporti delicati, recuperammo alleati da territori oltre confine e ci producemmo in azioni dissuasorie nei confronti di elementi non graditi nei territori del regno, senza provocare incidenti diplomatici.

Molto presto mi resi conto che avrei potuto sfruttare certe peculiarità che stavamo sviluppando. La capacità di sopravvivere, spostarci e orientarci nell’Underdark ci avrebbe potuto dare un netto vantaggio rispetto ai nostri avversari di superficie. Potevamo muoverci non visti ed emergere nei pressi del nostro obiettivo o sparire nel sottomondo, luogo in cui eventuali nemici avrebbero esitato a seguirci o avrebbero potuto trovarsi a mal partito una volta dentro. Continua a leggere 1 Marphenot, 1359 DR – Nelle fogne di Zhentil Keep

10 Eleasias, 1359 DR – La fortezza di Undermilk

L’unica vera battaglia è quella che combattiamo contro noi stessi.

 

Solo, nel tempio che fu del Signore dei Ghoul e ricostruito sotto l’emblema del drago bianco, contemplavo la lunga e oscura sala del trono. La mia sala. Di fronte a me, nella parete opposta, semi avvolto nell’oscurità, stava un secondo trono, che avevo commissionato io stesso. Nessuno vi si sarebbe dovuto sedere. Sopra di esso, su un grande scudo, campeggiava l’incisione di un drago nero..

Laggiù, in quel dedalo di tetre e ostili caverne, giungeva alle mie orecchie l’eco dei miei uomini. Udivo i loro passi marziali che, serrati in corazze brunite, non splendevano più dei raggi del sole e si animavano invece della luce spettrale dei rampicanti di gelo che si avvinghiavano alle loro ossa; udivo le voci gorgoglianti kuo-toa, quelle stridule e nasali degli gnomi o quelle roche e profonde dei nani. Alle volte mi pareva di udire ancora il sibilo fetido del drider, scomparso in tempo utile in uno dei tanti meandri di quel mondo sprofondato. Laggiù eravamo il baluardo di luce che squarcia l’oscurità, ma lassù solo l’ombra inestinguibile, il cattivo pensiero che non si poteva fare a meno di evocare. Continua a leggere 10 Eleasias, 1359 DR – La fortezza di Undermilk

20 Flamerule, 1358 DR – Sunlight six

All’Orgoglio di Arabel mi inaffiai la gola con un fiasco di “Vecchi Vigneti”, un ottimo vino giunto da una terra lontana di cui non avevo mai sentito parlare. Purché il vino fosse buono.Placai la voragine che avevo nello stomaco con una enorme terrina a base di nervetti crudi di catoblepa al limone. Ignoravo di cosa si trattasse. Il cuoco in persona arrivò trafelato a spiegarmi che si trattava di una rara specialità, poiché il catoblepa è un animale difficile da cacciare. Inoltre, mentre il suo odore è rivoltante, la sua carne, per chi la sa cucinare è prelibata. Catoblepa, eh? Chissà se nel mio futuro girovagare ne avrei mai incontrato uno? La cosa più divertente era che il cuoco mostrava sotto il naso un chiaro arrossamento, così dovetti chiarirgli che i tre erano ospiti del Lord Jarthoon.

Trovai anche il tempo di importunare una bella giovinetta castana, con i capelli corti, vestita da viaggiatrice che consumava la sua birra e il suo castrato da sola. Ne rimediai un graffio che mi rimase per un paio di giorni a riprova che sapevo quel che facevo. Chi disprezza compra! Continua a leggere 20 Flamerule, 1358 DR – Sunlight six

14 Flamerule, 1358 DR – Il Re Amaro della Corte Briaca riceve una promozione

“Orlyra non mi avrebbe tradito.”

“Non ti ha tradito, sciocco, ha solo condiviso il tuo segreto con qualcuno che avrebbe fatto in modo che rimanesse tale ancora un po’.”

L’unico occhio che riuscivo ad aprire distingueva una macchia bianca dalle vaghe fattezze femminili. Valutai non fosse una minaccia immediata. Nel mentre un behir aveva deciso di sedersi sulla mia schiena per scorrere le ultime gride, un gigante delle tempeste cercava a martellate di uscire dal mio cranio e una qualche forma di melma filamentosa stava lasciando la mia bocca per passare la villeggiatura in un luogo più salubre.

“Prima ti dai tanto da fare per passare inosservato, poi metti in piedi il più assurdo baraccone che Arabel ricordi, come te lo spieghi?”

“Non mi piacciono le spiegazioni, che vuoi?”

“Ti ho portato la colazione.”

“Colazione? Che ore sono?”

“Quasi ora di pranzo in verità, ma visto che ti sei appena alzato…”

Sollevai con fatica la testa dal materasso in modo da aprire anche l’altro occhio. Il behir doveva essersene andato, perché riuscii a inarcare lievemente la schiena. Il cigolio che produsse però non prometteva niente di buono. Qualunque cosa avessi fatto, dovevo aver esagerato.

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