Cara Rosetta,
Credici!, sono proprio io a scrivere queste righe, non è che io parlo e un’altra persona scrive. Sto imparando in fretta qui dagli gnomi. Ho una buona maestra, Paula,che ha studiato molto da come parla.
Quella mattina Rosetta, non è che non ho avuto il tempo di salutarti; il vecchio Brunello mica scalciava per partire, carico com’era. Mi vergognavo Rosetta, per come me ne vado.
Ora te ne parlo meglio Rosetta, anche perché attraverso la carta non mi possono arrivare i piatti e le porcellane che mi colpirono la sera prima della partenza, e che spero tu abbia rimpiazzato con altre di altrettanto pregevole fattura da tua zia. Sai benissimo che non sopportavo più il mio lavoro al servizio di Jalissa. Quella schifosa mi sfruttava, Rosetta. Metteva il suo marchio sulle mie armi e armature, spacciandoli per sue creazioni, e a me lasciava le briciole dell’onorario che chiedeva ai clienti. Quella bottega la potrei dirigere io da solo, altro che! Io ho solo la mia abilità manuale per vivere, non ho tradizioni di casta o di retaggio da far valere. Non le ho mai volute Rosetta, lo sai. Certo, se magari le avevo, forse parlerei diversamente, ma non lo so perché comunque non ce le ho. Forse se le avevo, tu non mi avresti trovato così attraente, ma comunque rimane il fatto che non le ho, quindi magari è meglio che la smetto di fantasticare e vado avanti. Anzi, ti lascio un attimo, che ho finito l’inchiostro.
Continua a leggere Background dei Personaggi – Arpino Copperpot →