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30 Tarsakh, 1368 DR – La traversata

Lo schiavista norreno crollò a terra stringendosi il braccio. La mano gli penzolava orribilmente, ancora allacciata allo scudo andato in frantumi. Anche se sorpresi dalla violenza del colpo vibrato da Aukan, i suoi compagni non furono però colti dal panico. Fedeli al credo di Talos, e alla generosità del dio che accoglie con tutti gli onori nella sua casa i valorosi, i luskaniti erano guerrieri indomiti. Passarono così pochi istanti prima che la cavità si riempisse nuovamente di grida e di morte. La guardia alla miniera contava nove uomini: combattenti dalle larghe spalle e possenti braccia, in grado di reggere con fermezza le pesanti spade a una mano e mezza. La risposta di Ebeadat e Aukan all’offensiva fu immediata. Spalla contro spalla formarono un muro umano per bloccare l’accesso al condotto. Respinsero così un secondo assalto. Ebeadat piazzò un calcione frontale all’altezza del ventre di un assalitore, facendolo crollare all’indietro di alcuni metri. Contemporaneamente sventolò l’ascia cercando di mietere qualche altro avversario. Trovò però il ferro delle spade di Luskan. Le armi cozzarono e gli uomini barcollarono assorbendo l’urto. Sentendo i passi veloci di Fafnir avvicinarsi, i due fecero uno sforzo ulteriore per dare al guerramago il tempo necessario per preparare l’incantesimo. Aukan si gettò in avanti: il maglio colpì nuovamente, frantumando la spalla di un altro norreno, ma poi fu la spada corta di uno di questi a recidergli le carni della coscia. La lama tuttavia non entrò in profondità e scivolò sulla muscolatura simile a pietra del goliath. Anche Ebeadat abbandonò la posizione. La sua carica impedì al guerriero di colpire nuovamente il compagno con maggiore forza. Si era però scoperto il fianco e sarebbe stato punito per quell’ingenuità se, improvvisamente, le vesti dei luskaniti non avessero preso fuoco, trasformando le loro protezioni in prigioni incandescenti. Gettate le armi tentarono di liberarsi delle armature, dando tempo a Imong e Dirnal – che infine si erano uniti alla schermaglia – di straziare le loro carni, uno con la picca e l’altro con Whelm.

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30 Tarsakh, 1368 DR – Le miniere di Luskan

Sotto il Sole calante color cremisi, il Dorso del Mondo riluceva come un catino d’oro e d’argento, che andava consumandosi man mano l’ombra delle guglie scoscese si allungava sulla valle. L’ultimo tratto della discesa fu il meno arduo. Per contro la dolcezza del pendio non poteva più nasconderli e presto sarebbero risultati visibili agli occhi delle vedette. Non era sicuramente un problema che affliggeva Imong – celato dal potere dell’anello – né di Ebeadat, avvolto dal mantello elfico. Lo stesso non si poteva però dire per il mezzelfo e il goliath grigio, che risaltavano come due corpi estranei nel candore delle montagne.

Ormai li separavano poche centinaia di metri dall’entrata delle miniere, lì nemmeno gli alberi sparuti avrebbero più potuto ripararli. Nascosti da un terrapieno si scambiarono gli ultimi consigli, giacché l’accesso alla cava era sorvegliato da due giganti dei ghiacci. I figli di Annam osservavano annoiati il lento via vai degli schiavi intenti a spingere slitte colme di materiale, presumibilmente il ferro tanto prezioso per i norreni.

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25 Tarsakh, 1368 DR – L’Occhio di Drago

Imong osservava rapito il profilo del Dorso del Mondo. La catena montuosa – l’ultima linea di demarcazione che proteggeva l’Alleanza dei Lord – gli metteva i brividi, tanto che istintivamente si sfregò le spalle per scaldarsi. Il placido scorrere del fiume Mirar era un inganno; sentiva, o meglio sapeva, che nel paesaggio statico e maestoso si celavano indicibili insidie. Sicuramente non avrebbe voluto trovarsi lì, ma quella – da quando si cimentava nella onorata professione di tombarolo – era la frase che più ricorreva nella sua mente. Tanto utilizzata da risultare ormai consunta, così amara da rimanere appiccicata al palato. Se lo domandava di continuo perché non rimanesse a poltrire sul suo comodo seggiolino imbottito di piumino d’oca e pavone, a Mhaer’s Alley. Centoquindici anni sono un’età rispettabile per la pensione, bisognava ammetterlo. Valutò mentalmente alcuni rimedi per prevenire certe situazioni spiacevoli nelle quali finiva puntualmente per essere coinvolto: togliere il batacchio da Casa Ituttof era una di quelle. Forse era esageratamente ottimista: i suoi compagni – se avesse adottato una soluzione del genere – avrebbero sfondato direttamente la porta e l’avrebbero prelevato di peso. No, togliere il batacchio non era la soluzione di tutti i suoi impicci.

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25 Tarsakh, 1368 DR – Il Globo di Ferro dei Duergar

«Sono arrivati di notte con una trentina di navi» disse l’anziano con voce tremante, «La nostra guardia, vedendo i fuochi sui drakkar, ha dato l’allarme e barricato i cancelli. Allora i luskaniti sono sbarcati e ci sono calati addosso come degli indemoniati. Mille uomini almeno, bestie senza pietà» Toros – uno dei superstiti che avevano incontrato aggirarsi smarrito tra le rovine di Cisra – fece una breve pausa per riordinare i pensieri, «Comandavano degli imponenti servitori di ferro alti ameno tre metri, capaci di farsi strada nelle palizzate come fossero di argilla fresca. Aperta la breccia, chiunque tentasse una resistenza è stato trucidato. Hanno caricato i restanti uomini sulle navi, in catene. Lo stesso, se non peggio, è accaduto alle donne.»
Aukan si rabbuiò; i ricordi dei suoi giorni da schiavo erano ancora vividi, nonostante tutto.
«È l’ambizione del Sommo Cappellano di Battaglia di Luskan a istigare la loro sete di potere. I guerrieri di ferro sono una sua stregoneria.»
«Hai qualche altro ricordo?» volle sapere Fafnir, che appariva estremamente distaccato nella raccolta di informazioni.
«Mmmm» mugugnò Toros guardando in direzione di Ebeadat, «C’erano delle spie tra di noi, molti sono caduti trafitti alle spalle…»

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13 Tarsakh, 1368 DR – Venti di guerra da Luskan

L’Anno dello Stendardo era cominciato con notizie preoccupanti, che avevano portato più di un illustre ed affannato visitatore a Casa Ituttof. Si era discusso di qualsiasi problema, abbracciando le più disparate discipline: geopolitica, economia, storia e costume.
Gli orchi andavano organizzandosi sul Dorso del Mondo. Nomi tenebrosi fuoriuscivano da leggende di un passato fosco. Eyegad, Tarne, Vokan erano antichi insediamenti nanici che battevano come un martello nella testa dei governanti delle ricche città del Nord. Perduti in sanguinose guerre apparentemente dimenticate, andavano ripopolandosi. Cresciuti in numero, gli orchi avevano nuovamente coinvolto i giganti nelle loro alleanze, oltre la Frontiera Selvaggia. Non era un caso che la corrispondenza con Dirnal si fosse intensificata. La grafia del nano sembrava uscire dal foglio, solcandolo, a dimostrazione dell’eccezionale gravità di quei tempi. Re Ugra Ngarl e i suoi schiavi goblin avevano riaperto un’antica vena di mithral e si era avviata una gara tra le bande e compagnie mercenarie per servirlo. I nani e gli uomini di Mirabar osservavano silenziosi quella che da un momento all’altro avrebbe potuto essere una nuova calata dell’orda. Prima che ciò accadesse cercavano di rafforzare storiche alleanze. I mirabariani erano gente legata alle tradizioni, pratica e di solidi valori, ma non ingenua. Era lecito chiedersi se gli elfi della Grande Foresta, la cosmopolita Waterdeep che guidava l’Alleanza dei Lord, sarebbero stati risoluti nell’affrontare la minaccia incombente.

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30 Kythorn, 1358 DR – Ingresso a Sottomonte

Tratto da “Guida alle follie magiche di Dazaen Val’Istar”

Trentesima alba di Kythorn dell’anno 1358, Calendario del Valli presso la città di Acquafonda (Waterdeep)

Ingresso a Sottomonte

All’epoca dai fatti la mia mente non era ancora pienamente lucida. L’intelletto veniva a mancare proprio nei momenti più importanti e spesso ero colto da vuoti di memoria e difficoltà a concentrarmi. La piaga magica che imperversava su tutto il Faerun doveva essere più forte lì in città.

Fui colto da uno di questi momenti di torpore mentale e realizzai solo dopo qualche istante che stavo ascoltando una drow all’interno di quella che sembrava un’accogliente locanda. Ciò che mi disse la giovane drow mi rese sorprendentemente molto più preoccupato di quanto il mio stesso stato di salute potesse fare. Un goliath proveniente dall’Amn, e quindi molto simile ad Aukan, insieme a un folle dalla curiosa somiglianza con Logan erano in possesso della mia traduzione dall’antico Netherese del rituale per salire la scala degli dei, lo stesso rituale che permetteva di avere udienza con Lord Ao. Erano per giunta in possesso di una lama come descritta nel testo arcano. Continua a leggere 30 Kythorn, 1358 DR – Ingresso a Sottomonte

28 Kythorn, 1358 DR – Il cacciatore del cacciatore

[…] Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

 – C.Pavese

 

Il mattino seguente Victor mostrava le conseguenze della sua maledizione.

“Febbre e sudore freddo dureranno per tutto il plenilunio, oltre alla trasformazione che avviene di notte… si intende,” il cacciatore aveva sentito parlare di questo flagello, ma mai ne aveva visto un soggetto infetto.

Aukan e Logan decisero di scendere per il primo pasto e discutere delle sorti di Victor, che si trovava legato nella sua stanza. “Ce ne avete messo di tempo. Ma eccovi finalmente!” una mano poggiava ora sulla spalla del cormyariano, che voltandosi vide un uomo dal portamento fiero, l’aspetto curato e l’armatura scintillante.

“Artorias!” entrambi si alzarono per salutare l’amico ritrovato, “Prego, accomodati, abbiamo molto di cui discutere.” Continua a leggere 28 Kythorn, 1358 DR – Il cacciatore del cacciatore

25 Nightal, 1333 DR – Aukan Pashar

NOME GIOCATORE: Cubi

CONTATTO EMAIL: francescocubi@gmail.com

NOME ARBITRO: Mattia

CONTATTO EMAIL ARBITRO: forgottenrealms.41100mo@gmail.com

NOME COMPAGNIA: Compagnia delle Pietre Rotolanti

NOME PERSONAGGIO (COMPLETO): Aukan Pashar

DATA DI NASCITA: 25 Nightal, 1333 DR

NAZIONE NATALE PERSONAGGIO: Calimshan

CITTÀ/LUOGO NATALE VILLAGGIO: Marching Mountains

RESIDENZA PERSONAGGIO:  ———–

ANNO ATTUALE DI GIOCO (CV – CALENDARIO DELLE VALLI): 1358

RAZZA: Goliath Bruno

CLASSE: Guerriero, Bruto Continua a leggere 25 Nightal, 1333 DR – Aukan Pashar

27 Kythorn, 1358 DR – Arrivo a Waterdeep

Dopo un viaggio durato mesi, che li aveva portati a scendere lungo il fiume Chontar, fino alle segrete di Candlekeep ed in seguito alle paludi dei Morti, Aukan, Logan e Victor si trovavano ora in fila per accedere al Cancello Sud delle Città degli Splendori, Waterdeep. Numerosi viaggiatori e carovane si aggiravano nei pressi dei cancelli, dove guardie armate, appartenenti a differenti corpi, si occupavano dei controlli. Dopo aver dichiarato le loro intenzioni e essere stati informati circa le leggi basilari, i tre entrarono in città.

Si resero ben presto conto che non erano mai stati in una metropoli di tali dimensioni, centinaia di mercanti e viaggiatori camminavano per le strade e numerose botteghe tenevano le porte aperte, pronti ad accogliere i nuovi arrivati. Continua a leggere 27 Kythorn, 1358 DR – Arrivo a Waterdeep

26 Kythorn, 1358 DR – Meglio tardi che mai

“Le Terre dei Morti sono un luogo inospitale.. il mio consiglio è quello di evitarle se volete raggiungere Waterdeep tutti interi. Una grande battaglia e moltissimi morti hanno dato a quelle lande una pessima fama, voci dicono che a volte gli antichi eserciti si risveglino e soldati di ossa combattano l’uno contro l’altro.. Non c’è niente di buono laggiù, solo morte!”

– Dillard, Conoscitore di strade, Baldur’s Gate

 

Victor ripensava alle parole di Dillard mentre in sella al suo cavallo correva a più non posso nel buio della notte. Solo la sua luce magica delineava la strada, evitandogli di cadere in pozzi e acquitrini. Gli occhi esprimevano terrore ed alcune gocce di sudore bagnavano la fronte, mentre nella sua testa si affollavano i pensieri più cupi riguardo alla sorte dei suoi compagni.

“Li mangeranno vivi! Porca Miseria, li mangeranno vivi!”

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11 Kythorn, 1358 DR – Un itinerario per Waterdeep

“Da quanto stiamo camminando Logan?”

“Almeno 5 ore Victor…ormai questa foresta mi sembra tutta uguale. Aukan, hai ancora un po’ d’acqua?”

“Sta finendo…”

Da ormai 2 giorni i tre avventurieri avevano finalmente ripreso la marcia; dopo la brutta avventura a Rathos i giovani erano partiti di buona gamba verso Waterdeep.

Bane aveva infatti provato a rallentarli attraverso i suoi diabolici scagnozzi, ma lo spirito di squadra e l’ormai vezzo allo scontro fisico aveva decisamente voluto la meglio per i giovani. Va ricordato anche che gli abitanti del villaggio, dopo essere stati salvati dalla piaga demoniaca di Margot, avevano profuso molta stima ai loro salvatori, riempiendoli di denari e di viveri. Ed è proprio con questa fiducia e con i sacchi pieni che i tre avevano iniziato il percorso verso la Città degli Splendori, dove ad attenderli ci sarebbe stato il valoroso Artorias.

Arrivati a Baldur’s Gate sul crepuscolo, approfittarono della cittadina per ristorarsi in taverna e passare una notte in un letto comodo. Nella quiete della Locanda del Drago Viola, colsero l’occasione per tirare le somme del viaggio e per informarsi su quale fosse il percorso più conveniente. Continua a leggere 11 Kythorn, 1358 DR – Un itinerario per Waterdeep

6 Kythorn, 1358 DR – I misteri di Rathos

Avevano lasciato Candlekeep da qualche giorno. Leomorn Droverson, il giovane monaco che aveva consegnato loro il tomo e aiutati a fuggire, si trovava probabilmente nelle segrete della fortezza, senza cibo né acqua. Aukan e Logan si stavano dirigendo verso Baldur’s Gate seguendo la strada principale, decisi più che mai a raggiungere Waterdeep. Il caldo sole di Kythorn era ora nel punto più alto e sembrava promettere che il gelo invernale se ne sarebbe andato entro breve. In lontananza un’ombra avanzava verso i due, che decisero di procedere pronti a sfoderare le armi…

Avanzando le loro preoccupazioni svanirono, poiché riconobbero la figura trasandata di Viktor. “Che bello rivederti Viktor! E tutto intero!” disse in tono canzonatorio Logan. Il gruppo parzialmente ricongiunto si fermò per raccontarsi gli avvenimenti e le informazioni raccolte dalla loro separazione, dopodiché decisero di rimettersi in marcia verso Baldur’s Gate. Continua a leggere 6 Kythorn, 1358 DR – I misteri di Rathos

30 Mirtul, 1358 DR – Il tomo di Dazaen

Fuggiti da Candlekeep, lontano dai pericoli, al chiarore di un fuoco da campo, con ancora nelle orecchie le grida di dolore di Leomorn, lessi a voce alta le seguenti righe ad Aukan, tratte dal manoscritto di Dazaen Val’Istar, l’oracolo:

Ce l’ho fatta, sono finalmente riuscito a tradurre l’antica pergamena. Era scritta in una lingua sconosciuta, antica, potente; ho dovuto ricorrere a tutte le mie conoscenze magiche per decifrarla, ma alla fine sono riuscito nel mio intento e la scoperta che ne è conseguita è incredibilmente allettante e pericolosa: esiste un modo per spodestare Ao! Sono al tempo stesso emozionato ed impaurito.

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29 Mirtul, 1358 DR – Le segrete di Candlekeep

Aukan e Logan si trovavano in cima ad un’alta e ripida scogliera, molti passi sotto di loro le onde si infrangevano sulle rocce e in lontananza il mare si perdeva nell’orizzonte. A Sud si scorgeva Candlekeep, fortezza della conoscenza, al suo interno si trovava la biblioteca più grande di tutta Faerun. Le bianche mura erano alte e spesse e le guardie vigili e pronte a difendere la roccaforte. Giunti ai cancelli i due si identificarono.

“Sono Aukan Pashar, protetto di Thelm Cornoroboante prete di Lathander alla Casa del Mattino di Scardale, e il mio compagno è Logan Greenhood, cacciatore del Cormyr, anch’egli in missione per conto di Thelm. Vorremmo accedere alla biblioteca e con noi portiamo una lettera di credito dal mio Maestro.” disse Aukan mostrando la lettera alle guardie.

Nessuna risposta. Ma dopo un tempo che sembrò un’eternità i cancelli si aprirono e un monaco calvo e dalla faccia consumata dal tempo venne incontro ai due.

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29 Tarsakh, 1358 DR – Una boccata di fumo

Appena ricevuto la lettera di Aukan mi recai al Cancello della Notte (Nightgate Inn) in cerca di Victor, intenzionato a barattare il contenuto della missiva con qualche aggiornamento dai bassifondi. Quando giunsi alla locanda, però, scoprii che il mio informatore era già partito. “Scomparso da un giorno all’altro” mi disse il proprietario un poco contrariato, “e con una fretta del diavolo, per giunta. Si è perfino dimenticato qui una borsa”. “Buon uomo, ho bisogno di visionarne il contenuto.” gli dissi, “Comprendo che possa apparirle inopportuno, ma si tratta di una faccenda molto importante.” Per rafforzare l’urgenza della richiesta misi sul bancone venti Leoni d’oro. Non so se fu la mia offerta in danaro o il fatto che nell’allungargli le monete scoprissi il tatuaggio dell’ordine degli Inquisitori, o che, in quel grande gioco delle parti, anche l’oste fosse al servizio dell’affiliazione e semplicemente volesse guadagnare un piccolo extra dalla mia visita, ma si rese immediatamente disponibile a collaborare: da dietro il bancone mi allungò una sacca da viaggio. “Buona fortuna, Signore” fu il suo solo commento, volgendo la sua attenzione ad un nuovo gruppo di clienti. Continua a leggere 29 Tarsakh, 1358 DR – Una boccata di fumo