22 Marzo, 2018 DC – 5 anni di FORGOTTEN REALMS 41100 MO

Cari Tutti,

era il 2013 quando Lorenzo mi chiamò per propormi di celebrare come si doveva il 40° anno di D&D, o meglio della nascita della TSR,  il vero quarantennale di D&D sarebbe stato l’anno successivo, nel 2014.

Risposi un poco scettico a quello sprono perché la mia carriera di giocatore si era interrotta nel 2000 e nonostante qualche timido tentativo di revival, sembrava che il tempo del gioco di ruolo fosse terminato.

Quello che ancora non sapevo era che quella data, il 2000, sanciva la fine di un gruppo, non del gioco in sé. La mia opinione di oggi è che gli amici, con i quali praticavo quel passatempo, non fossero più in grado di stimolarsi l’un l’altro. Ma questa è un’altra storia…

Accettai comunque la sfida, poiché l’entusiasmo del mio amico era contagioso. Risalii allora le scale della mansarda di casa di mia madre, cercai negli scatoloni coperti di polvere, per ritrovare quei libri a me tanto cari in età adolescenziale.  D&D, è cosa nota, per la maggior parte delle persone che l’hanno conosciuto e praticato, accompagna il periodo degli studi, poi cessa quando le strade degli amici si disperdono in mille rivoli nella mappa dei progetti della vita. Così in effetti era stato anche per noi.

Ritrovati i manuali,  mentre sfogliavo e riprendevo confidenza con l’odore dell’inchiostro (il Player’s Handbook del 1989 profuma!) di un’epoca passata, pensai che la formula per ripartire doveva essere tuttavia differente da quella che aveva già prodotto dei fallimenti. Anzitutto concordammo di coinvolgere delle persone nuove, che fossero quasi, se non totalmente digiune di gioco di ruolo, capaci di temere goblin e orchetti, di meravigliarsi per una pozione di cura o per una trappola ben congeniata, e affiancarli ad alcuni veterani. Non solo era necessario ritrovare gli occhi del bambino e della scoperta che un tempo avevamo avuto, ma anche tornare ad un livello di rispetto reciproco che la troppa conoscenza spesso lima all’osso. Altra novità assoluta, il gruppo era per un terzo femminile.

La seconda idea fu quella di affiancare alle nostre sessioni, che non avrebbero dovute essere più di 4, un sunto della partita giocata per non dimenticare quanto era avvenuto. Già perché i nostri incontri cadevano ogni 3/4 settimane, condizione necessaria per conciliare gli impegni dell’età adulta di ciascuno e dare un minimo di continuità alla storia. Nacque così questo contenitore, prima ospitato da blogspot, poi migrato a wordpress, dovendo, in seguito, essere in grado di gestire le necessità di più gruppi di gioco.

Lunch time atop la boc del infierno

Con nostro stupore ci accorgemmo che a volte ci intrigava di più la narrativa che pubblicavamo, piuttosto che le sessioni stesse: il sunto era un’incombenza, ma anche una maniera di rielaborare e interiorizzare gli accadimenti; era il momento nel quale il personaggio narrante si evolveva e il giocatore poteva darne l’evidenza ai propri compagni e al DM.

Preso dall’entusiasmo della sperimentazione utilizzai il blog per condividere informazioni sull’ambientazione, fornire delle coordinate ai giocatori, in modo tale da aiutarli a memorizzare villaggi e persone, ricavare la politica di luoghi e comparse. Il blog era il media che permetteva al Dungeon Master di veicolare le nozioni essenziali, rendendole alla portata di ogni giocatore. Finì che ogni membro del tavolo conobbe, e scommetto anche oggi saprebbe citarvi, per dirne alcuni: le Valli, la foresta elfica di Cormanthor, la Pietra Eretta, Shadowdale, la Torre Ritorta, la taverna del Vecchio Teschio e la sua proprietaria, Jhaele Silvermane proprio come si trattasse dei luoghi limitrofi a casa propria.

Il mondo si è poi allargato alla confederazione e alle nazioni vicine, passo dopo passo chi ha frequentato i Reami e questo blog ha sviluppato simpatie e antipatie per le sue comparse: Colderan, Randal Morn, Cassimar, Alusair, Mezzanotte, Ruggifango, Lashan, Capo Nosnra, Aencar il Re Ammantato, ecc;  ha difeso nazioni amiche e osteggiato quelle rivali, a volte ha anche cambiato fazione in corso d’opera. Differentemente dal gioco che praticavamo una volta ogni scelta è stata più consapevole e motivata, sostenuta dal pilastro imprescindibile dell’ambientazione e del libero arbitrio.

Nell’idea di partenza infatti,  tutte queste informazioni dovevano in primo luogo dare ai giocatori gli strumenti per essere veramente liberi di indicarmi dove volessero andare, chi desiderassero incontrare, fornendomi di volta in volta spunti per allungare la storia che non durò 4, bensì 23 sessioni. Era la cosiddetta campagna aperta, il sandbox per eccellenza, un luogo dove il giocatore decide e il Dungeon Master si mette a disposizione, l’antitesi dei moderni “adventure path”, le campagne livello 1-15 dove sai già da dove entri e dove uscirai.

Tornando al mondo reale e alle persone fisiche, direi che almeno un terzo di quel gruppo che diede vita al blog non giochi più, ci sono altre belle cose da fare nella vita. Uno snodo fondamentale passò per l’enoteca di viale Moreali, dove si creò una frattura nel gruppo di gioco. Io e Lorenzo desideravamo dare respiro ai personaggi, aprirci a nuove opportunità narrative, includere altre persone, mentre gli altri partecipanti si dimostrarono più conservativi, erano insomma contenti di una dinamica di gruppo più intima e ristretta. La loro scelta era incline al modo in cui il gioco di ruolo è praticato di frequente, tra le mura amiche di casa, con i propri conoscenti.

Ammetto che non fu un momento molto bello perché per carattere amo poco le frizioni, ma col senno di poi credo di aver preso la decisione giusta dando qualche possibilità alle mie necessità, alla mia curiosità per le persone e a questo luogo fantastico.

Ad ogni modo il blog sopravvisse alla scissione e finì per ospitare nuovi volti, un panorama di giocatori capaci e istrionici, veterani del tavolo e del dado da venti, giovani grezzi dalle grandi capacità.  I loro, i vostri, personaggi non hanno sfigurato se confrontati agli storici sei che sono spesso ritratti da Iari nei sui bozzetti.

A fianco di Zeke, il dragone purpureo che in fondo ama più l’amore della guerra (e che tiene dannatamente alla propria cotenna), e Halfgrimur, l’esempio dell’elfo impulsivo e greedy, sempre in cerca di vendetta, abbiamo così avuto l’opportunità di raccogliere le storie di eroi come Imong Ituttof, il tombarolo per eccellenza i cui successori popolano altre campagne, e Klaus Ghoremoon, il cavaliere alcolista con un asso da giocare quando meno te l’aspetti. Nonostante le brevi apparizioni ricordo il personaggio di Francesca, Piedgrey, un elfo dandy perdigiorno, interessato solamente ai piaceri della vita e il nano Norvagun, rispettoso della regola del silenzio impostagli dal suo dio. Tra gli ultimi arrivati, per i quali ho percepito un vero affetto da parte del suo interprete, spendo una parola per Damon CalenLass, giovinetto dal bellissimo volto, perdutosi in un tempio infernale nei pressi di Ashabenford. Ancora mille scuse Cubi: D&D da, D&D toglie!

Potrei citarne altri, lo farei se non fosse che il blog ha visto le storie di più di 40 Personaggi Giocanti e almeno 25 giocatori. Non vi offendete se non ho parlato di voi e grazie per il contributo, qualunque esso sia stato!

Il blog è la testimonianza di una narrazione collettiva, è la prova provata di un esercizio che non si vanifica nell’atto del gioco. Qui risiede la memoria di persone che non si frequentano più nella vita reale. Nel tempo che ci ha cambiato, rimane il ricordo della metempsicosi che solevamo praticare assieme. Nessuna di queste pagine sarebbe stata scritta se non ci fosse stato un gruppo, nessuna storia ricordata se non ci fossero le parole. Per questo, al di là delle capacità letterarie di ciascuno di noi, questo blog ha un valore. O almeno io ce lo vedo.

Ho chiesto a Iari un disegno che rimpiazzasse quello di Natale e celebrasse i 200+ articoli pubblicati fino ad oggi, lui ha scelto di rappresentare Arpino, Kloi, Zeke, Meena, Paula e Halfgrimur in pausa pranzo, comodamente seduti lungo un trave di un grattacielo, dove il panorama alle loro spalle è un’arida e pericolosa desolazione. Non gli ho chiesto cosa volesse significare la sua arte, ma io ci vedo il gruppo storico che si sta prendendo un momento di riflessione, intento a riordinare i propri cassetti e a impastare nuove possibilità. Dietro lo sfondo non è dei più rassicuranti, ma il teatro della mente ha questo grande potere, quello di fare sedere comodamente i partecipanti e dare tregua all’andamento funambolico delle loro vite, alleviando per un poco le preoccupazioni del quotidiano.

Per concludere questo articolo vorrei esprimere il mio augurio per il primo lustro di passione e dedizione. Credo che FORGOTTEN REALMS 41100 MO sia tra i primi 10 siti in Italia per contenuti sui Reami, forse l’unico con informazioni tradotte sui primi anni dell’ambientazione, il 1356 Dale Reckoning (Calendario delle Valli). Oggi pubblicano qui, con alterna continuità, le loro storie 5 Compagnie, e solo in due di queste recito la parte del DM.

Spero che questo blog non si spenga nel caso dovessi avere una pausa, che altri decidano di prendersi lo sbattimento e creare pagine, scrivere geografie, dettagliare luoghi e Personaggi Non Giocanti, se ne doveste avere voglia non nego chiavi e patente a nessuno. Ed Greenwood ha lasciato tante aree a disposizione dei creativi, già nel box del 1987 tutta Sembia era aperta per la fantasia dei giocatori.

Anzi mi permetto di citare Lello, che dopo un’adolescenza spesa a chiedersi con chi cavolo giocare D&D, ha trovato me come compagno durante un WOD di Crossfit e adesso si sta cimentando come DM introducendo i suoi amici al gioco di ruolo. Se pensi che la tua ambientazione si possa integrare qui, allora è già ora di farlo.

Buone storie di vita vera e immaginata!

1 commento su “22 Marzo, 2018 DC – 5 anni di FORGOTTEN REALMS 41100 MO”

Lascia un commento